Capita a volte di sentire il bisogno di una pescata semplice, senza fronzoli e troppe tattiche.
Prendere una canna, un mulo, una manciata di bigattini e mettersi davanti al fiume.
Senza pensieri, sempre parlando di pesca.
Perchè ci si libera la mente, lo stress defluisce e si riassapora quella sensazione fanciullesca del " chissà che s'attacca, sempre se s'attacca... ".
Volevo lasciare quindi per una volta la specialist, la ricerca spasmodica di quel determinato pesce e che sia di taglia , per tornare semplicemente a vedere muoversi il vettino della feeder rod, quel che viene viene.
Così, dato il giorno di ferie e la bella giornata, porto il figliolo a scuola senza assolutamente accennare ai miei piani alieutici sennò chi lo sentiva
, prendo la mia fidata Ultegra ed il resto della chincaglieria, e via con lo scooter direzione Tiber.
Ponte Cavour, per la precisione.
Arrivo verso le 8,30 e il sole comincia ad accendere le foglie dei platani, fa freschetto ma neanche troppo se pensiamo che siamo a metà novembre.
Scendo le scale, il fiume è lì, scorre placido, i raggi di sole cercano di scavalcare i bastioni, uno spettacolo.
Già lo so, sarò contento pure se non vedrò una pinna...
La corrente è praticamente assente, sto in pesca con un block end da 25gr, incredibile se si pensa che a un km a monte spesso non ne bastano 90.
Monto tutto, preparo un po' di pastura , montatura paternoster , un metro e mezzo di 0,12, amo del 18 visto che di solito qua bazzicano i cavedani più che i barbi.
l'incredibile sta nel fatto che, a fine pescata, registrerò il record di ZERO incagli, avendo lanciato dai 5 ai 20 metri di distanza , e chi frequenta il Biondo credo sappia quanto sia piacevolmente anomala sta cosa...
Appena lancio, si capisce subito che sarà una giornata da sfida all'OK Corral: calcio della canna in mano tipo duello western, e al minimo impercettibile movimento del vettino si mena, pena un bel guardaroba di camicie taglio sartoriale...
E' pazzesco, ogni lancio è una mangiata: prima di prendergli le misure ne liscio veramente una marea, sacramentando e ridendo tra me e me, che tanto già ho capito chi sono i clienti...
Fortuna che il cimino è praticamente dritto, le mangiate sono assolutamente impercettibili, tanto che tengo il filo tra l'indice a mo' di pesca al tocco.
Poi comincio a prendere, uno dopo l'altro, i primi sono quasi tutti piccoli cavedanelli, già assolutamente grandissimi fjdenaballerina come i padri e i nonni
roba così:
Tra un lancio e l'altro è impossibile che passi più di un minuto, ora sono entrati pure i gardon e qualche scardola e praticamente si mangerebbero pure la canna:
Continua così fino alle 14, praticamente cinque ore di pesce che mangia in continuazione, una cosa pazzesca.
La taglia è quella che è, anche se ogni tanto esce qualcosa di più grosso, anche se alla fine non registrerò nulla che superi il kg.
Noto con grande piacere nel frattempo delle grosse bollate e splashate proprio sottoriva, e la mia meraviglia aumenta quando una carpa di circa tre o quattro kg salta completamente fuori dall'acqua ad un paio di metri dai miei piedi...ma allora ce stanno!!!
Ehhh vabbè ma non mangiano però!!!!...
Verso le 15 smonto tutto, si torna a casa; non saprei dire quanti ne ho presi, una vagonata e mezza, so solo che mi sono divertito come un matto.
Domenica si torna alle tattiche, alla tecnica, si va all'assalto del barbo da record, e sì, certo che mi divertirò anche in quel caso, soprattutto se poi lo prendo...
Però oggi mi ci voleva proprio una pescata così