| Trovo spazio
Trovo spazio tra i rovi perlati di ghiaccio, il mio luogo è dove rive bianche e rami piegandosi nell’acqua, tracciano spartiti di frasi e rughe danzanti.
La musica del fiume che mi scorre di fronte pare fredda lava strisciante e cristallina coperta di fumo, di una Giovane Dormiente la vena scura e pulsante.
L’inverno mostra di Te il lato più tenero: il sonno di una bambina.
Rivivere il mio solito sogno di laghi trasparenti, pieni di bei pesci sconosciuti: si librano in volo girandomi attorno e si tuffano nel profondo,
bellissimi pinnuti nuotano tra i flutti di fiumi smeraldo: sono inviolabili però, nei sogni solo desiderio e il ricordo degli istanti mai vissuti.
Ma qui in agguato tra le pieghe del sipario, catturo creature silenti e stupende, con gli occhi piccoli e respiro strozzato: silenziosi maledicono,
io vorrei fermare la sensazione svanita, partita con le gocce strappate dalla canna improvvisamente piegata verso l’ignoto, di fughe, tuffi e testate,
l’ho fatto per un dolce sogno infantile violando ancora il ritmo puro dell’acqua strappando un protagonista dalle scene: l’attore è ora qui, lo stringo.
Sono predatore per gioco, un dilettante e interpreto sempre un copione sbagliato, non ho il bisogno né il coraggio alcuno: assai vano quello che faccio.
Ma per un momento, con le mie mani gelate ho toccato la vita vera.
Di sorpresa, posando nel liquido cristallo quell’essere puro, è il moto di piacere la prima pinnata, il sogno di là continua dove il buio cela le scene.
Edited by dagiari - 12/5/2017, 01:50
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