QUANDO SAREMO CAPACI DI AMARE, di Luca Dallatorre

QUANDO SAREMO CAPACI DI AMARE

C’era un tempo, non remoto, in cui gli esseri umani vivevano in armonia con la natura, o almeno così pareva.
In quei giorni il Grande Fiume dettava i tempi della vita, scandiva il naturale susseguirsi delle stagioni e dei raccolti dei contadini, alimentando e donando la sua linfa a tutti gli esseri viventi della valle.
Ricordo ancora la luce negli occhi di mio Nonno quando mi raccontava le storie della sua infanzia. Amava trascorrere i pomeriggi in riva a quel fiume, così maestoso e potente, ma al tempo stesso placido e tranquillo.
Sulle sue sponde è nato e cresciuto, lì ha imparato cosa vuol dire vivere e ha appreso i valori della vita che oggi noi giovani abbiamo perso, o solamente dimenticato.
Riesco quasi a immaginarlo mentre pesca con una canna fissa di bambù in mano, una lenza rudimentale con un galleggiante artigianale ricavato da un vecchio tappo di sughero e qualche verme di terra raccolto nell’orto o in qualche campo lungo l’argine maestro. Adorava passare il tempo così, cercando di catturare pesci all'epoca così numerosi, e che oggi sono quasi scomparsi.
Dev’esser stato bello poter crescere sul Grande Fiume. Lontano dalla città che ancora non era così sviluppata, lontano dalla frenesia, dalla smania di soldi, di potere e di apparire.
Una vita diversa, tranquilla, senza eccessi.
Eppure ancora oggi quel fiume scorre maestoso, donando la vita e ospitando i suoi nuovi abitanti, assieme a qualche superstite delle vecchie specie.
È casa e riparo per tutti i pesci, senza fare distinzioni, democraticamente come solo un fiume può fare. Non controlla certo il passaporto, nè tantomeno da quando tempo o come sei arrivato!
Eppure ancora oggi c’è chi pensa che esistano pesci più nobili di altri, ma questa è solo una concezione assurda che hanno gli uomini.
Mio Nonno ha avuto la capacità di farmi innamorare di questo fiume e i suoi abitanti, senza distinzioni.
È riuscito a farmi amare così profondamente la terra in cui scorre e ha acceso in me sin da bambino una scintilla di curiosità verso un mondo sconosciuto ormai a tante persone. Di tutte queste cose gli sa-rò sempre grato. Come sempre sarò riconoscente al Grande Fiume, per tutte le stupende giornate che mi ha donato e che mi regalerà in sua compagnia.
Ora mio Nonno riposa in pace a poche chilometri da quell’argine maestro che percorreva da bambino, vicino al fiume dove è cresciuto.
Ogni volta che posso vado a trovare entrambi, come due vecchi amici che si amano e rispettano.
Penso sempre a quanto sono stato fortunato a nascere in questo luogo, così speciale, almeno per me...





In allegato il testo dello scritto "Quando saremo capaci di amare" di Luca Dallatorre