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Po fishing - 6) le zavorre

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view post Posted on 1/6/2012, 11:40
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in attesa del big!

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Giusto per non mettere in difficoltà i neofiti o gli allergici ai termini made in U.K. riporto un piccolo dizionario ad uso e consumo di questa discussione:

feeder: pasturatore
bolt: montaggio in deriva
inline: montaggio in linea
cage feeder: pasturatore a gabbia
open end: pasturatore aperto
block end: pasturatore chiuso
safety clip: attacco di sicurezza per la zavorra
antitangle: sistema antigroviglio

Che si scelga il potere attirante di un feeder o un semplice piombo secco il primo dubbio che può cogliere il neofita è “montaggio bolt o in line?”

Il montaggio in deriva ha dalla sua l’estrema praticità nel caso si volesse o si dovesse cambiare il peso del feeder o modificare il modello dello stesso passando da un cage a un open end, oppure per modificare in fretta peso e forma del piombo. Di contro durante il combattimento la zavorra montata in deriva ha il brutto vizio di ballonzolare creando un effetto pendolo che può favorire la slamatura del pesce, inoltre una zavorra bolt ha più possibilità di trovare incagli di vario genere sul fondale. Il montaggio in line è meno pratico, cambiare la zavorra vuol dire rifare il nodo, non ha bisogno di safety clip per essere applicata alla lenza madre, è più preciso nel lancio e sobbalza molto meno durante il combattimento. Per concludere la montatura bolt amplifica l’effetto autoferrante ma ha una più marcata propensione ad ingarbugliarsi in fase di lancio specie con terminali lunghi. Viste le caratteristiche delle due opzioni la scelta sembrerebbe portare senza indecisioni verso una zavorra in line...niente di più sbagliato. Il motivo? Semplice, solo una zavorra montata in deriva può assicurare la stabilità necessaria per pescare nelle correnti e nelle profondità del basso corso del Po. Ciò non esclude di poter scegliere un montaggio in line quando di pesca molto corti o in punti del fiume non soggetti all'azione diretta della corrente, tipo le "morte" o i rigiri d'acqua a valle di piloni, pennelli o prismate.

Passiamo in rassegna i vari tipi di pasturatore, l’ambito di utilizzo e le relative caratteristiche:

Block end:

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sono i primi feeders apparsi sul mercato per la pesca ai grandi ciprinidi del Po. La piastra di piombo può essere esterna al corpo di plastica o affogata nello stesso,

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in entrambi i casi valutiamo bene soprattutto la qualità della plastica e quella dell’attacco. Sono pensati per contenere sfarinati e larve, i fori sono posizionati per ottenere uno svuotamento ottimale, sullo velocità di svuotamento si può intervenire in vari modi, con la bagnatura dello sfarinato e con la proporzione fra lo stesso e le larve, oppure nastrando il feeder andando a coprire i buchi centrali,

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utile soprattutto quando si caricano solo larve, gli stessi buchi possono essere occlusi con della colla a caldo. Ricordate di intervenire solo sui fori centrali, quelli superiori e inferiori devono rimanere liberi per agevolare al meglio l’azione di svuotamento per effetto della corrente. Difficilmente uso i bigattini come richiamo, se non in qualche sessione invernale, ma il block end può comportarsi egregiamente anche caricando micro pellet da 3mm oppure altro genere di arricchimenti inerti, se le esche aggiuntive sono più grandi dei buchi si può sempre allargare gli stessi con un trapano da modellismo, il tutto senza indebolire la struttura del feeder

Open End


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È identico al fratello “chiuso” solo che non ha il coperchio inferiore e superiore. Può essere caricato con qualsiasi esca, anche con dei soli pellet ammollati, teniamo presente che in ogni caso lo svuotamento sarà più veloce, utile soprattutto a inizio sessione quando si eseguono molti lanci ravvicinati per fare un minimo di fondo. Sul mercato italiano sono adesso reperibili i prodotti Korum che hanno a catalogo grammature idonee ad affrontare il Po. Se non li trovate potete modificare un blok end andando a togliere il coperchio superiore e tagliando con una forbice da elettricista il fondo del feeder seguendo la linea immaginare che unisce i fori inferiori.

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Cage Feeder


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L’uso della “gabbia” è normalmente associato ad altre situazioni di pesca, molto differenti da quelle che stiamo analizzando, però un cage feeder di peso adatto può trovare terreno fertile anche in Po. L’eccessiva velocità di svuotamento può essere controllata con l’uso di mix molto tenaci, tipo quelli pensati per il method, o con una bagnatura mirata e integrata da farine leganti, tipo il precotto di mais (neutro nel sapore e odore) o la semplice farina bianca. Anche un incollaggio pesante di bigattini e ghiaia può essere utile, se non devastante, specie nelle stagioni dove blicche e breme non disturbano l’attività di altro genere di pesce ben più ambito. Il cage inoltre consente l’uso veloce ed efficiente di granaglie, pellets e boiles passati prima, anche in modo grossolano, dentro un bait cruscher

NB: sull’effettiva efficienza di una pasturazione in Po affidata unicamente all’uso del feeder parleremo più ampiamente nella puntata dedicata alle “strategie di pasturazione”


Passiamo in rassegna i vari tipi di piombo, l’ambito di utilizzo e le relative caratteristiche:

La scelta del piombo deve essere pensata e “pesata” per rendere la nostra montatura equilibrata ed efficiente. Sul mercato troviamo le più svariate forme, ognuna di queste è studiata per assolvere specifiche funzioni e serve per adattarsi alle caratteristiche dello spot. I piombi con un profilo a tre lati,

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grazie all’effetto “aqua planing”, hanno la caratteristica di emergere subito in superficie durante il recupero, questo consente alla nostra montatura di evitare gli ostacoli sul fondo. Il profilo ampio e piatto, inoltre, regala un’ottima stabilità in correnti importanti. Le zavorre munite di protuberanze marcate sul corpo, con attacco sempre in deriva sono vincenti quando il fondale è di sabbia o argilla,

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magari in pendenza o in acque particolarmente turbolente, dove cioè abbiamo bisogno di più grip. Il foro centrale consente un agevole scarico delle turbolenze a tutto vantaggio della stabilità. I profili con sei lati sono estremamente aerodinamici con buona stabilità e resistenza al rollio, sono anche piuttosto “discreti” nell’impatto in acqua, fondamentale in spot cicoscritti e con pesci sospettosi.

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Infine i piombi con profilo tarchiato e piatto sono gli “all round” per eccellenza, unendo stabilità, buona capacità di lancio e ottimo potere auto ferrante.

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In ogni caso scegliamo prodotti di qualità e andiamo a controllare dimensioni e posizionamento della girella.
In Po non vedo la necessità di scegliere prodotti con verniciatura mimetica, forme stravaganti o addirittura gli stessi sassi con girella inserita (molto più costosi),

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il disturbo della zavorra più che visivo è legato alle turbolenze che si creano intorno alla stessa, turbolenze che, in un levigato fondale di sabbia, possono infastidire un pesce attento, ma di come ovviare parleremo in altra puntata.

Gli attacchi:

un piombo o un feeder possono essere collegati alla lenza semplicemente passando la girella nella lenza madre. Pratico ma poco efficiente, il metallo della girella nel breve e medio termine provoca il deterioramento del nylon. E se dobbiamo cambiare tipo e peso della zavorra c’è sempre un nodo da rifare. Possiamo optare per un attacco munito di barilotto e moschettone,

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la plastica del barilotto è meno “invasiva” del metallo della girella ma tutto l’insieme è pensato per zavorre dal peso molto più contenuto di quelli necessari in Po che normalmente vanno dai 100 ai 180 grammi. Trovarsi il moschettone aperto è più frequente di quello che si può pensare. Stesso discorso per i tubicini con attacco incorporato o i distanziatori in plastica,

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hanno un minimo di azione antitangle ma sono assolutamente troppo fragili per sopportare certe moli di lavoro, stessa cosa dicasi per gli stessi accessori costruiti in metallo che sono si più robusti ma sotto sforzo il metallo tende a deformarsi con conseguenti bestemmie da parte nostra quando dobbiamo infilare il filo ad ogni sessione. L’unica vera valida alternativa e costituita dalle safety clip, il mercato degli accessori da carp fishing e quasi totalmente trasferibile nelle esigenze del PF.

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Questi attacchi sono robusti, la gomma non rovina la lenza madre, la zavorra può essere cambiata velocemente e soprattutto, in caso d’incaglio, si perde la zavorra ma si hanno buone possibilità di concludere positivamente il combattimento. Fra le safety sul mercato, proprio per i pesi che andiamo a usare, privilegiamo quelle con la parte di ritenzione in metallo.

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Se ci troviamo senza safety clip un buon sistema consiste nel legare la madre lenza alla girella del terminale lasciando un baffo lungo circa 10/15 cm. Sulla stessa madre lenza s’infilano tre tubicini di silicone di diametro adeguato lunghi 1 cm che vengono distanziati uno dall’altro quattro o cinque cm. Con un ago da innesco flessibile si fa passare il capo doppiato dentro i tubicini, nel primo loop che si forma a ridosso della girella s’infila direttamente il piombo, in caso d’incaglio lo spezzone scorre nei tubicini perdendo solo la zavorra e non il resto della montatura. A maggiore sicurezza per le normali operazioni di lancio, si può creare un nodo semplice a monte dello spezzone di silicone più alto in modo che il piombo non si sfili in modo accidentale.

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Rispetto alla foto basta aggiungere un tubicino di gomma nel punto dove scorre la girella del piombo, questo a protezione della lenza.

Prossima puntata – 7) sistemi di ammortizzazione (shock adsorber)
 
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max ferrari
view post Posted on 4/10/2012, 11:36




scusate la mia ignoranza ma non vedo le foto sono come cancellate....sono un neofita...
 
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