Numerosi studi hanno dimostrato come gli essere umani passano oltre un terzo della propria vita a dormire. Sarebbe interessante effettuare e documentare quanto tempo della sua esistenza passa un pescatore a pescare e ancor di più quante ore passa ogni mese a pensare,cercare e scegliere uno spot di pesca piuttosto che un altro.
Scelte queste per nulla scontate nella testa di un pescatore che considera molte variabili, a partire da quelle ambientali per finire con quelle tecnicamente più futili di benessere psico-fisico che la pescata comporta.
Per questo motivo molte volte la scelta di uno spot di pesca risulta essere tanto semplice quanto scontato.
La giornata di oggi è la lampante dimostrazione che certi luoghi che la natura ha creato suscitano in noi delle emozioni che difficilmente si scardinano dalla nostra mente ed emotività. Scegliere di pescare in posti come questo è piuttosto facile quando un fiume, che prende il nome di Adda , ci mette a disposizione paradisi di questo genere.
La ‘selvaggità’ di questo spot permette a me e Maurizio di trovarci per un orario relativamente ‘comodo’ e di arrivare sul posto già con il sole a picco sull’acqua ad evidenziarne gli splendidi colori.
Oggi la pesca sarà incentrata sulla tecnica ‘feeder in movimento’ sui raschi che l’Adda ci mette a disposizione per cercare di insidiare i grossi barbi autoctoni presenti nella zona.
Verranno utilizzate canne da 14’ con montatura a 3 ami con pasturatore block-end come finale di lenza a ‘rifornire’ il fondo di esce. Una tecnica che ricalca una sorta di passata sul fondo eseguita per l’appunto con il feeder al posto del galleggiante.
Tempo di indossare i waders, posizionare stabilmente i picchetti in acqua, uno posizionato a monte, uno a valle e subito siamo pronti a ‘scarrocciare’.
I pesci non tardano ad arrivare tanto che già al primo lancio Maurizio incanna uno splendido esemplare di barbo nostrano.
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Con l’aumentare dei lanci e delle esce sul fondale altri pesci si presentano ai nostri piedi (nel vero senso della parola).
Sotto i raggi di sole e immersi nell’acqua dell’Adda il pomeriggio continua tra canne in piega e pesci portati a riva.
Una giornata che è volata via, trascorsa facendo la nostra passione più grande , in uno scenario che ancora una volta ricorda a tutti noi quanto sia importante salvaguardare e tutelare questi ambienti e queste creature.
