Ledgering & Barbel Fishing Italia

Posts written by sergio62

view post Posted: 7/10/2022, 07:56 Consiglio Canna specialist barbo - Barbel Anglers Club
CITAZIONE (Daniele D Angelo @ 7/10/2022, 06:44) 
Pasturatori massimo 120g e non più di 30 metri, prezzo che non superi le 350€

su questa cifra puoi andare sulle top di gamma, ovvero canne con poca incidenza di resina sulla mescola di carbonio e quindi molto più gradevoli nell'uso pur mantenendo una grande schiena, non mi hai detto se vuoi stare su una cima avon (sono canne max 12') o su una quiver (qui si trovano anche delle 13').
view post Posted: 7/10/2022, 07:54 Canna da barbo progressiva ??? - Barbel Anglers Club
ciao, parliamo sempre ci canne con cima avon o vorresti una canna munita di tips adatta alla pesca al barbo? Inoltre su che fascia di prezzo vorresti rimanere?
view post Posted: 15/7/2022, 16:02 Consiglio Canna specialist barbo - Barbel Anglers Club
CITAZIONE (Daniele D Angelo @ 11/7/2022, 19:35) 
Quale canna da barbo 12’ (1,25) (1,50) max ( 1,75) lb che lancia bene anche pasturatori pesati ( non a distanze elevate) ma che rimanga molto piacevole col pesce consigliate ? ( il prezzo non ha importanza)

dovresti quantificare il peso max dei pasturatori che usi, cosa intendi per distanza non elevate e il badget di spesa....ci sono canne che passano i 500 euro....Sul tipo di azione invece penso di aver capito.
view post Posted: 28/3/2022, 10:57 Nomi pasturatori - Tecnica e strategie
ogni azienda ha le sue tipologie di pasturatori, in linea di massima sono divisibili in 2 macro categorie in relazione al tipo di attacco che può essere in linea o in deriva.

Altre suddivisione in macro categorie in base al tipo di corpo, quella dei pasturatori aperti detti OPEN END che sono privi dei tappi superiore e inferiore o quella dei chiusi detti BLOCK END che hanno entrambi i tappi, i due tappi possono essere fissi o amovibili, nel secondo caso un block end passa velocemente ad essere un open end, poi esistono dei pasturatori ibridi che hanno il solo tappo superiore anche in questo caso può essere fisso o amovibile.

Esiste poi una suddivisione sul tipo del corpo, che può avere i classici buchi, non avere buchi, o essere completamente a "rete", in questo utlimo caso si chiamano MESH FEEDER O CAGE FEEDER. Esistono anche in questo caso degli ibridi cioè feeder che hanno il corpo con una parte chiusa ed una parte a rete.

Poi ci sono i method, usati per lo più nelle competizioni in cava, che possono essere o method tradizionali o FLAT METHOD o MOULD METHOD, che sono quelli che si preparano con l'ausilio di uno stampino.

Ovviamente ci sono decine di varianti più o meno evidenti, basti pensare ai BULLET FEEDER che vengono usati per la pesca a distanza ed hanno la zavorra completamente decentrata, senza contare le variazioni di forma e peso.

Anni fa avevo fatto una sorta di classificazione, se trovo il pdf lo carico

ho recuperato un vecchio articolo scritto nel 2015 per una rivista, te lo riporto pari pari, non è aggiornatissimo ma ti puoi fare un'idea:

Agenzia matrimoniale

Mi sono sempre trovato in leggero imbarazzo di fronte alla moltitudine di galleggianti che spesso si vedono esposti nei negozi di pesca più forniti. Senza adeguata esperienza è difficoltoso districarsi fra decine di forme, antenne più o meno lunghe, derive in diverso materiale e balsa dai colori sgargianti che pescano prima il pescatore del pesce. Sovente ci si trova in mano qualcosa che, per le nostre esigenze, si rivela perfettamente inutile e la carriera del galleggiante finisce per snodarsi fra una permanenza più o meno lunga nel panchetto fino alla polvere dello scaffale del garage, questo senza mai toccare l’acqua. Purtroppo anche i feeder, nella moltitudine di proposte dell’odierno mercato, rischiano di generare lo stesso imbarazzo e di fare la stessa fine, per chi si avvicina al feeder può essere uno scalino duro superare. Sapere cosa si acquista fa la differenza fra un feeder che finisce in fondo allo zaino senza mai bagnarsi i buchi e uno che lavora con profitto fino a quando un ostacolo sul fondo non ne decreta il prematuro pensionamento. Proviamo a immaginare il feeder come un single che s’iscrive a un’agenzia matrimoniale elencando pregi, difetti e preferenze in una scheda e lasciando alla stessa agenzia il compito di incrociare i dati e trovare l’anima gemella. Ecco il feeder deve avere caratteristiche precise, compatibili e che, nei propri inevitabili difetti o meglio limiti, si completa a formare una coppia duratura e soddisfatta con chi interagisce e influisce con lo stesso, una donna ideale composta dallo spot, dal contenuto, e dalla tecnica utilizzata. Se facciamo le cose per bene otteniamo diversi scopi primo fra tutti la razionalizzazione degli acquisti, con palese riduzione dei costi, evitando di comprare roba inutile come un block end da 20 gr. in Po. Un connubio perfetto il cui fine è la creazione di una famiglia stabile nella quale i “figli” sono costituiti dai pesci presi. Proviamo quindi a trasformarci in agenzia matrimoniale e incrociamo le caratteristiche dei vari tipi di feeder e le possibilità d’impiego in modo da trovare i giusti accoppiamenti ed evitare dolorosi divorzi.
Su di una coppia stabile incidono diversi fattori, nel nostro strano tentativo di incrociare felicemente il contenitore con il contenuto pesano fattori esterni, nello specifico COME vogliamo caricare, COSA vogliamo caricare e DOVE vogliamo scaricare. Parlo di contenitore perché, almeno in questo frangente, evitiamo di affrontare il vasto mondo dei method feeder, cioè di tutte quelle zavorre che invece di essere riempite con la pastura ne sono avvolte o ricoperte. Visto che parliamo di elementi esterni non possiamo non spendere due parole per inquadrare le due grandi categorie in cui dividiamo i feeder, ovvero i “bolt” e gli “in-line”. La differenza, sostanziale, risiede nel modo in cui il feeder viene assicurato alla lenza madre o a qualsiasi altra montatura. Se la lenza madre scorre dentro il feeder parliamo di feeder in-line, i bolt feeder sono quelli che prevedono un attacco in deriva. In futuro avremo modo di sviscerare l’argomento di certo possiamo dire, senza tema di smentita e con rarissime eccezioni, che bolt fa rima con corrente e in-line si sposa al meglio con l’acqua ferma. Detto questo procediamo, si sa mai che nasca davvero un grande amore fra le schede che abbiamo fra le mani.

1) Block end:
è il contenitore chiuso per eccellenza, il feeder perfetto per l’uso con i bigattini, i cui buchi, sul corpo e nei tappi, sono disegnati per uno scarico veloce delle larve. Sulla dispersione dei bigattini incide il numero e la posizione dei fori nonché il loro diametro, in questo senso una vera e propria icona fra il block end è senz’altro il Blackcup di Kamasan, geniale nella sua semplicità trova collocazione ideale nei luoghi da corrente lenta e moderata, come per tutti i block end la dispersione di larve può essere attenuata e rallentata nastrando i fori centrali con del nastro da elettricista. La velocità di scarico delle sole larve dipende da altri due fattori: la temperatura dell’acqua, che incide sulla mobilità delle larve, nonché quante e quanto le larve vengono pressate dentro il feeder. In correnti più importanti ha la tendenza a scarrocciare a causa della forma e della posizione della zavorra ma non è detto che questo sia uno svantaggio.

2) Block end regolabile:
rispetto ai normali block end offre la possibilità di regolare l’apertura dei fori, solitamente sui tappi, da completamente aperti a completamente chiusi. La cosa evita di dover nastrare i fori centrali ma, chiudendo quelli in testa e coda, lo scarico avviene molto più lentamente rispetto all’occlusione dei buchi centrali. Come ogni block end il caricamento può essere misto, unendo i bigattini con della pastura abbastanza slegata questa sarà la prima a uscire lasciando più libertà alle larve di fare la stessa cosa, strategia utile in acque fredde e in correnti molto lente.

3) Block end a zavorra incorporata:
Sono feeder la cui zavorra è solidale con il corpo di plastica. Nella foto il modello bolt di Drennan che ha il grosso della zavorra concentrato sulla coda del corpo. Il profilo basso e la posizione della zavorra aiutano nel gestire efficacemente anche le correnti più impetuose regalando grandissima stabilità.

4) Block end a zavorra decentrata:
Sono feeders da lunga gittata, il corpo è normalmente fornito di alette per stabilizzare la fase di volo rendendo più lungo e preciso il lancio. Il grosso della zavorra, concentrato dalla parte opposta dell’attacco, permette un rapido sollevamento del feeder quando s’inizia il recupero, utile su fondali sporchi o accidentati.

5) Block end con tappi removibili:
La possibilità di rimuovere uno o entrambi i tappi del feeder estende le possibilità di caricamento incidendo su cosa si vuole dispensare, l’ordine con cui si vuole che venga dispensato e la velocità dello svuotamento. Pratico quando si vuole usare pellettato o altre esche voluminose che altrimenti non uscirebbero dai fori.

6) Block end a zavorra maggiorata:
Sono i classici feeder da usare quando abbiamo bisogno di fornire poco nutrimento in forte corrente o su fondali profondi e accidentati. La forma e il peso della zavorra lo rendono molto stabile anche negli spot più difficili.

7) Grub feeder
È un modello in-line che strizza l’occhio al method pur pensato per caricare soli bigattini. Le caratteristiche principali sono il sistema di caricamento a cupola e non a tappo e la presenza di una clip ferma filo sulla sommità del coperchio. In sostanza la montatura è costituita da un corto terminale che deve essere assicurato alla clip e il cui amo è normalmente innescato con uno o più bigattini finti per rendere lo stesso pop up e immediatamente disponibile al pesce che si avvicina nella zona pasturata. Utile in acqua ferma o lentissima.

8) River feeder
È il feeder per eccellenza quando affrontiamo forti correnti. Il profilo basso e angolato lo rende particolarmente stabile anche nelle acque più irruente. Ha un solo coperchio in testa quindi, se usato con bigattini o pellets, necessita giocoforza di un tappo di pastura per bloccare il contenuto, sempreché non si usino dei bigattini in colla che, in linea generale, è sempre un buon modo per rallentare lo scarico dei block end.
La forma e la disposizione dei fori, più piccoli e fitti in testa e più radi e larghi sui fianchi, agevolano nella scelta della meccanica di funzionamento qualora si decida di caricare il feeder con soli sfarinati.

9) Combi feeder
Anello di congiunzione fra i block end e gli open end. I due tappi sono facilmente rimuovibili grazie ad un “tirante” in morbido power gum per trasformare velocemente il feeder da chiuso ad aperto. Sulla struttura e sui tappi sono stampate piccole frecce di allineamento per agevolare la ricollocazione degli stessi.

10) Open end
Nel momento in cui lasciamo da parte i caricamenti con soli bigattini e/o micro pellets entriamo nel mondo degli open end che, per disegno e funzionalità, sono i feeder dedicati all’uso degli sfarinati quando abbiamo bisogno di uno scarico lento ma costante.

11) La tazza
Sono modelli open end che, a fronte di una zavorra poco pesante, presentato dimensioni tali da poter elargire grossi quantitativi di pastura. Sono perfetti all’inizio della sessione quando abbiamo la necessità di creare una zona di alimentazione abbondante o quando, durante la pesca, abbiamo l’esigenza di incrementare l’offerta di cibo, sono spesso forniti di alette stabilizzatrici proprio perché le grandi dimensioni offrono un’area di spinta più grande all’eventuale corrente.

12) Open end stabilizzato
Quando la corrente costituisce un problema possiamo ricorrere a questi modelli che hanno, alla base e all’altezza della zavorra, due alette che impediscono al feeder di rotolare, sono alette molto larghe che vanno ad ampliare la base di appoggio stabilizzando il tutto. La discesa è più lenta per l’inevitabile effetto planata, fattore da considerare nella bagnatura della pastura usata per evitare dispersione del mix in fase di calata.

13) Cage feeder
Method esclusi, queste tipologie di feeder sono le più veloci in assoluto nello scaricare il contenuto. La struttura a gabbia mette a contatto con l’acqua la maggior parte della superficie del mix velocizzando lo svuotamento anche delle miscele più collose.

14) Cage feeder in metallo
La struttura in metallo, dallo spessore più sottile rispetto alla plastica, amplifica ulteriormente l’azione di svuotamento. Sono generalmente più pesanti e quindi più stabili e sono disponibili con zavorre ben dimensionate (fino a 80/100 gr.) per l’uso in forte corrente.

15) Grip mesh
Quando abbiamo la necessità di scaricare bigattini usando un open end, le soluzioni sono di chiudere le larve fra due tappi di pastura o di incollarle. Se optiamo per la seconda ipotesi il grip mesh ha un corpo il cui interno è provvisto di piccole punte flessibili che grippano il contenuto e consentono lanci più lunghi e il posizionamento su spot molto profondi senza perdere parte o tutto il contenuto.

16)Mesh feeder
Modello da privilegiare quando peschiamo in spot molto profondi e dalla corrente sostenuta. Il corpo, dal volume generoso, permette il caricamento di grosse quantità di pastura e le zavorre sono proporzionalmente pensate per garantire una buona stabilità. La grandezza delle due “bocche” consente di integrare il mix con buone quantità di particles quali pellets e boilies senza che la fase di scarico ne soffra. É il classico feeder da Po nelle misure da 90,120 e 150 grammi.
view post Posted: 26/8/2021, 10:04 Rottura terminale con amo ad occhiello e nodo non nodo - Tecnica e strategie
CITAZIONE (KDC81 @ 26/8/2021, 11:00) 
Ho cambiato marca di ami, usato lo stesso filo e utilizzato i tuoi suggerimenti in fase di legatura e devo dire che sembra funzionare perché è uscita una bella regina del fiume Oglio. Grazie 1000!5C6753D3-D037-41AE-A016-4EF6FD725CF2

contento di esserti stato utile....se quello è il supa lite unhooking mat più grande direi che è un gran bel pesce
view post Posted: 25/8/2021, 10:31 Rottura terminale con amo ad occhiello e nodo non nodo - Tecnica e strategie
prova a controllare, magari con un lente di ingrandimento, la chiusura dell'occhiello dell'amo per controllare eventuali fessure e/o sbavature, di solito sono più frequenti su ami di scarsa qualità o di misura piccola. Poi nel fare il non nodo scendi con le spire non sovrapposte fino all'altezza della punta dell'amo poi risali con 1 o 2 giri (a seconda di quanti ne hai fatti a scendere) prima di ripassare nell'occhiello
view post Posted: 25/8/2021, 10:16 Rottura terminale con amo ad occhiello e nodo non nodo - Tecnica e strategie
i motivi possono essere diversi, senza vedere come fai il nodo non nodo è difficile individuare una causa. Si possono fare delle ipotesi, per esempio il fluoro carbon è un materiale che soffre molto il calore, se assucchi il nodo senza bagnarlo bene ed in modo troppo veloce puoi danneggiare lo stesso, se usi dei termo restringenti sulla legatura puoi danneggiare il tutto. Poi c'è la qualità degli ami, se l'occhiello non è perfettamente chiuso può essere che vada a lesionare il punto dove è in contatto con il nylon. Una domanda, quando hai finito le spire a scendere poi risali con uno o due giri verso l'alto o ti infili direttamente nell'occhiello?
view post Posted: 31/12/2020, 07:38 cambio dei fili in bobina - Attrezzature
CITAZIONE (arge84 @ 30/12/2020, 22:37) 
Grazie Sergio....non lo prenderò (prenderò solo il nylon)..ma in caso di trecciato tu su cosa andresti? E su che diametro?

Io uso l'Absolute feeder braid di Preston, 0,10
view post Posted: 30/12/2020, 09:30 cambio dei fili in bobina - Attrezzature
CITAZIONE (arge84 @ 30/12/2020, 09:06) 
Sergio adesso sto usando uno 0,23 e pesco con terminali in nylon fino allo 0.25 e fluorocarbon fino allo 0.19.
L’idea era quella di aumentare leggermente il diametro di filo madre.
Cosa mi consigli di montare? Che marca e modello di filo potrei provare?
Ps. Avendo più bobine sugli Ultegra potrei azzardare anche un braid sulle seconde bobine anche perché nei posti in cui pesco non ci sono ostacoli particolari. Può essere un’idea valida soprattutto perché la linea più lunga da raggiungere?
Pps. Come terminali in nylon e fluorocarbon sono andato un po’ a caso. Anche qui hai qualche consiglio?

direi che uno 0,25 è più che sufficiente. Il braided ha un senso solo in situazioni molto particolari, se la linea di pesca non è a distanze disumane un buon nylon rigido specifico per il feeder è più che sufficiente, con uno 0,25 ben caricato ed il mulinello adatto arrivi in tutta tranquillità a pescare anche a 60 mt, inutile montare un trecciato, se non hai la necessità di evidenziare a lunga distanza mangiate molto delicate anche perché con il trecciato devi stare molto attento nei combattimenti con pesci di taglia in quanto mancando completamente l'elasticità devi lavorare di polso e frizione ed avere un vetta e sottovetta molto perdonante, specialmente con il pesce quasi a guadino. Insomma usare il trecciato non è semplicissimo. Per il nylon da montare direi fra quelli che conosco:
Preston Sinking Feeder Mono dello 0,26mm o, in alternativa lo Shimano Technium 0,255 mm. Il secondo è molto più rigido e leggermente sovradimensionato, costa di più ma ha una durata maggiore.
view post Posted: 30/12/2020, 07:31 cambio dei fili in bobina - Attrezzature
"dopo 2-3 anni" è un periodo piuttosto lungo, anche se non si usa il nylon una volta bobinato invecchia e, in relazione alla tipologia di nylon ed al suo diametro il cambio deve essere fatto molto più frequentemente, almeno ogni 6 mesi. Per il method e la pesca dei pesci che hai descritto dipende molto dalla taglia degli stessi e da cosa usi come il terminale, un diametro intorno allo 0,25 e fino allo 0,28 dovrebbe consentirti di fare più o meno tutto se parliamo di pesca mista e comunque di pesci che non arrivano a taglie esagerate, adesso che diametro monti?
view post Posted: 4/12/2020, 09:15 Pastura/pellet - Tecnica e strategie
CITAZIONE (Ernesto Pastrugno @ 4/12/2020, 09:01) 
Avendo da poco iniziato a pescare per ora mi concentro sui laghi commerciali e le loro problematiche.... Il po per ora può aspettare 😜 grazie del consiglio

ottima palestra per fare esperienza, usa dei flat method, quelli con lo stampino, e vedrai che le soddisfazioni arrivano.
view post Posted: 4/12/2020, 08:40 Pastura/pellet - Tecnica e strategie
CITAZIONE (Ernesto Pastrugno @ 4/12/2020, 08:33) 
CITAZIONE (sergio62 @ 4/12/2020, 08:19) 
l'esca è sempre quella che va sull'amo, sul pellet feeder, method o feeder si mette il mix di richiamo che può contenere una % di macroparticelle quali mais, pellet di piccolo diametro, caster o bigattini. Ovviamente quello che metti sul feeder (di qualcunque tipo) può incidere sul tipo di pesce che attiri, uno sfarinato molto fine lavora in maniera diversa da uno sfarinato a grana più grossolana al quale sono stati agigunti mais o canapa, così come usare solo eplelt di piccolo diametro su di un pellet feeder può selezionare la taglia del pesce sulla zona di pastura.

Quindi se ho ben capito di norma se userò pellet come richiamo sul method (o pellet feeder ecc ecc) attirero pesci di taglia se userò sfarinati a grana fine attirero pesci di taglia piccola e viceversa. On sfarinati più grossolani? Grazie

in linea di massima si, tieni presente che la vera selezione la fa l'esca, se usi sfarinati a grana sottile e poi inneschi una boilie da 20 mm pescetti ne vedi pochi. Senza contare che la scelta del mix la fai anche in relazione allo spot dove peschi, il concetto generale di base è che per essere efficace l'esca deve trovarsi dove c'è la pastura di richiamo, dove per pastura si intende tutto quello che si usa nel feeder sia sfarinati sia integrazioni di vario tipo. Pescare con un method da 30 gr. in acqua ferma in cava commerciale non è come farlo con un cage feeder da 120 gr. in Po, sono due situazioni agli antipodi ed in mezzo ci stanno decine di situazione diverse ma il concetto rimane quello, l'esca deve essere dove c'è la pastura o dove la stessa esplica il massimo della sua azione (se parliamo di corrente).
view post Posted: 4/12/2020, 08:19 Pastura/pellet - Tecnica e strategie
CITAZIONE (Ernesto Pastrugno @ 4/12/2020, 07:16) 
Quando parli di "esca pellet selettiva" ti riferisci a quella che va sul method/pellet feeder o quella che va sull'amo?

l'esca è sempre quella che va sull'amo, sul pellet feeder, method o feeder si mette il mix di richiamo che può contenere una % di macroparticelle quali mais, pellet di piccolo diametro, caster o bigattini. Ovviamente quello che metti sul feeder (di qualcunque tipo) può incidere sul tipo di pesce che attiri, uno sfarinato molto fine lavora in maniera diversa da uno sfarinato a grana più grossolana al quale sono stati agigunti mais o canapa, così come usare solo eplelt di piccolo diametro su di un pellet feeder può selezionare la taglia del pesce sulla zona di pastura.
view post Posted: 3/12/2020, 15:21 Consiglio mulinelli per il PO - Attrezzature
CITAZIONE (Zannex @ 3/12/2020, 15:10) 
La ri grazio per le risposte repentine!
Acquisterò quello che mi ha consigliato allora. E su che misura mi consigli 5000 o 6000?
Un ultima domanda,cosa mi consigli di prendere come tripod o rod pod?

ci sono diversi modelli sul mercato, il Korum River Tripod è sicuramente un'ottima scelta leggerissimo (1,7 Kg con i buzz bar inseriti) stabile e completamente in alluminio con un prezzo "umano". E' disponibile anche nella versione "compact" ma quest'utlima non ha il buzz bar inferiore quindi i calci delle canne poggiano direttamente sul terreno e devono essere bloccati in altro modo. Poi sul mercato ci sono diversi modelli, fra quelli che ho usato c'è il Meccanica Vadese ma ha altri prezzi ovviamente.
view post Posted: 3/12/2020, 14:30 Consiglio mulinelli per il PO - Attrezzature
CITAZIONE (Zannex @ 3/12/2020, 13:15) 
Tenevo d'occhio ad entrambi ma non trovavo il max drag che hanno entrambi i mulinelli che hai citato se sapresti indicarla mi faresti un favore.
Ti ringrazio per la risposta,ti stimo molto sergio ✌
un giorno vorrei vederti in azione!

La casa madre non indica il mar drag dei prodotti in questione, se posso esprimere un parere strettamente personale sapere il max drag di un mulinello, per la pesca in acqua dolce, serve veramente a poco, almeno a feeder. Che io sappia in Po non nuotano tonni o spada e, anche se dovessi agganciare un siluro di taglia o addirittura uno storione fidati che l'utlimo problema sarenne il max drag. Tu limitati a tarare correttamente la frizione che in entrambi i mulinelli citati è piuttosto robusta e assolutamente affidabile. In un mulinello da specialist, oltre alla robustezza d'insieme, quello che conta solo la capacità della bobina, il rapporto di recupero (4.6:1 nel caso dello Zelos) e poco altro. Comunque tanto per rassicuarti, mi è capitato un paio di volte di incastrare la lenza con lo Zelos, per rompere lo 0,40 che di solito bobino ho dovuto chiudere completamente la frizione e tirare a due mani indietreggiando con il corpo, e sono 1,85 x 103 Kg....il freno dello Zelos non ha fatto una piega e si è rotto il nylon ovviamente. In oltre 15 anni di specialist in Po non mi è mai capitato un pesce che mi abbia messo in difficioltà la frizione del mulinello, la canna si ma il mulinello mai, cede sempre prima la linea...fidati.

PS: grazie per l'apprezzamento.
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