| tanto per fare un pò di chiarezza, una lettera del PResindete di CFI Agostino Zurma:
Regolamento ER Comunicato In questi giorni è successo di tutto, sfoghi giustificati visto quello che è successo, accompagnati da inaccettabili offese e minacce, un malcontento esasperato da quella che potrebbe diventare una norma devastante. A mente fredda proverò a fare una sintesi, limitatamente alle mie conoscenze scientifiche e legali, quindi potrei anche commettere qualche inesattezza. Il fatto si riferisce all’approvazione, per ora limitata alla sola commissione Tecnica della Regione Emilia Romagna, in attesa dell’approvazione di giunta, del nuovo regolamento ittico dal quale, pochissimi giorni prima della riunione della commissione stessa, la carpa è stata tolta dalle specie autoctone quindi considerata alloctona. Non ne conosco il motivo, posso supporre tutto sia avvenuto su indicazioni di varia natura e da diverse componenti, da quella incaricata allo studio del regolamento ad altre, attente a seguire le tracce risultanti da una sentenza della Corte Costituzionale o da indicazioni provenienti da vari documenti dedicati o da altre motivazioni. E’ anomalo e fortemente criticabile che la larghissima maggioranza dei presenti presenti abbiano accettato così celermente una simile deturpante condizione senza chiedere ulteriori chiarimenti alla componente scientifica che pare fosse addirittura assente. Sembra ci fosse la necessità di avere a tutti costi un regolamento, atteso da qualche anno, che vista la situazione dell’apparato Governativo della Regione sarebbe potuto slittare di diversi mesi, e questa sarebbe una motivazione plausibile? In ogni caso, nei confronti della carpa continueremo ad effettuare il rilascio, quindi da parte nostra non corre pericoli, ma il regolamento apre e offre una ulteriore legalizzata possibilità di predazione, questo è inammissibile. Per dovere di cronaca è giusto far presente che, non appena venuti a conoscenza della variazione al regolamento, purtroppo CFI non è presente in commissione, la sede CFI di Piacenza con il gruppo Vigilanza Ittica hanno inoltrato un documento contenente la richiesta al ripristino della autoctonia per la carpa e la revisione di altri punti. Una precisazione, mi è stato riferito che relativamente al numero di canne da usare nelle acque A, saranno da una a tre, è stato un errore di stampa. Ho parlato oggi con l’Assessore Regionale di riferimento con il quale avrò a breve un’incontro e, come supponevo, al regolamento ora come ora non si può apportare alcuna modifica, andrà portato in giunta quello discusso. Vi voglio evidenziare alcune norme presenti: - Sentenza n.ro 30/ 2009 Corte costituzionale, dichiara che non spettava alla Regione Veneto stabilire che le specie ittiche carpa, pesce gatto, trota iridea e lavarello devono essere considerate para-autoctone , ma allo stato centrale. - Dalle indicazioni date dal Documento redatto sulle specie aliene dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare la carpa è considerata specie aliena, inoltre emerge quanto segue: "Specie para-autoctone: le specie, animali o vegetali che, pur non essendo originarie del territorio Italiano, vi siano giunte – per intervento intenzionale o involontario dell’uomo – e quindi naturalizzate in un periodo storico antico (anteriormente al 1500 dC). Vanno considerate parautoctone le specie introdotte e naturalizzate in altri Paesi prima del 1500 dC e successivamente arrivate in Italia attraverso fenomeni naturali di espansione. Le specie para-autoctone possano essere considerate autoctone in riferimento al dettato del DPR 120/03 - Ho poi visto che la Commissione Europea ha inserito la carpa come alieno invasivo ma tra le nazioni citate non appaiono Spagna e Francia. Detto questo CFI agirà in questo modo: a) Chiedere esplicitamente, alla componente scientifica incaricata della stesura del regolamento, come mai la carpa sia stata assimilata agli alloctoni pur essendo presente in Italia, secondo varia documentazione in proposito,sin dal tempo dei romani. In base alla risposta, se necessario, incaricare un ittiologo per ottenere un documento scientifico che provi la presenza della carpa nel nostro territorio prima del 1500, quindi far inserire a livello ministeriale la sua appartenenza alle specie autoctone, nel rispetto di quanto contenuto nella sentenza 30/2009. b) Chiedere a ISPRA e WWF come mai Spagna e Francia non compaiono nella lista Europea in cui si identifica la carpa come alloctona. Nel caso ricercare la strada percorsa per riuscire ad ottenerne l’esclusione. c)Il regolamento, in fase di approvazione, prevede che per la carpa, dato il suo interesse storico-culturale oltre che alieutico, possano essere ammessi interventi di gestione finalizzati all’attività agonistica. A tal fine richiedere, all’Ente territorialmente competente, il riconoscimento di tutte le zone no kill alla carpa presenti nella regione e il mantenimento delle norme a tutela. Questo sarà fatto dalle sedi presenti nelle provincie, laddove mancassero dalla sede centrale. d) Comunicare a tutte le guardie volontarie iscritte a CFI, presenti nella regione ER, di riconsegnare il decreto. Inoltre, visto come si sono svolte le cose in ambito della commissione ittica dell’ER, mi riservo di convocare a brevissimo il CDN per rivalutare la presenza di CFI all’interno di compagini associative ben definite. Concludo chiedendo a tutti di dare un supporto, anche solo morale, lasciando da parte screzi e dissapori. Credo che mai come ora vi sia stato altro momento dove, l’unità di intenti, necessiti di una reale condivisione.
Agostino Zurma C.F.I.
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