bellissima discussione, di quelle che fanno bene al forum!
ho letto un sacco di considerazioni giustissime, purtroppo non ho tempo e mi focalizzo solo su questa
CITAZIONE (Gino Gentili @ 29/11/2015, 12:17)
Ad antoniozambri: sul cavedano si può dire tutto il male e il bene possibile senza tema di sbagliare, però avendolo inseguito dai fondaloni del Sebino alle correntelle del Serio (alto) fino ai bozzi dei fiumi maremmani (quando ancora erano fiumi) mi sono fatto l'idea che è tutto quello che vogliamo finchè non arriva l'ora della pappa (che varia da stagione a stagione e da spot a spot), poi diventa il più cretino dei pesci. A feeder se ne ha voglia lo pigli col 18 (di filo!) e se ha poca voglia ovviamente si scende di diametro (senza esagerare!) di amo e bachi conseguenti. Se ha voglia di esche alternative altro non è che una carpa solo meno combattiva.
verità assoluta
non posso vantare l'esperienza di gino ma dato che grosso modo questi pesci mi fanno compagnia da 30 e passa anni beh, una delle poche certezze che ho sulla pesca è proprio questa... e non è poco!
è ovviamente necessario calibrare spot/condizione/periodo poi, tralasciando esche alternative ma focalizzandosi sul bigatto che più o meno è l'esca più diffusa, si possono prendere col glue maggot, con finali generosi, ovvero, e questo dalle nostre parti è regola aurea per continuare a prenderne qualcuno da qui in avanti, curando nei minimi termini pasturazione (centellinata) e presentazione... ecco, se fin'ora inteso come stagionalita, la presentazione è stata sicuaramente una componente primaria, da ora in poi con l'arrivo dei rigori invernali, è assolutamente fondamentale.
il cavedano lo possiamo trovare attivo anche quando la temperatura scende sotto zero, ovviamente modifica di gran lunga le proprie abitudini alimentari ed il modo di approcciarsi al cibo, ma se si fanno le cose per bene tornare dal fiume senza il temuto cappotto non è un'utopia.
vi riporto la breve esperienza di sabato scorso solo a titolo di esempio.
prendiamo una classica buca di un classico fiume appenninico come il mio bisenzio, mettiamoci anche un po' di sana conoscenza dello spot che non guasta mai
ebbene, se nella bella stagione si può anche osare un bel glue maggot feeder ed un finale dello 0.20, adesso se in questo posto si vuole fare qualche cavedano non si transige: il più classico dei paternoster, un black cap small da intervallare ad un piombo secco di pari grammatura, finale massimo dello 0.10 quando va bene (rigorosamente verificato tanto per raccogliere il metrologico assist di qualche pagina addietro
) ma più spesso dello 0.09, amo del 25 (talvolta anche un serie k 27) per un baco singolo o un opportuno 24 o 23 per la coppia... massima precisione nel lancio, vetta sensibile e qualche bel occhiogiallo viene fuori
CITAZIONE (Gino Gentili @ 29/11/2015, 12:17)
Sul discorso colore feeder non saprei dirti, io uso generalmente i black cap o comunque roba camo per cui.. sulla pastura: ovviamente la rossa al formaggio è un classico, ma in qualche spot ne ho fatti pure con la supreme che è gialla e sa di limoncello...
stesso posto stessa ora, mi ero scordato i piombi che uso di solito ed avevo solo degli orribili piombi piatti blu che uso da leggifondo, vedessi come schizzavano quando si avvicinavano
col classico link di piombi inglesi o con i vari piombi neri/verdi/camou usati in tante passate occasioni invece si sono dimostrati molto più a loro agio