Ledgering & Barbel Fishing Italia

Posts written by dagiari

view post Posted: 9/5/2017, 12:24 OGGI NON MANGIANO - Concorso Letterario LBFWords
Oggi non mangiano


E’ un pò che osservo quei due pescatori sull’altra sponda; ancora non ho capito se sono venuti a pescare insieme o a fare un gara. Ho quasi l’impressione che passino più tempo a guardare cosa fa l’altro piuttosto che concentrarsi e calarsi nel luogo di pesca. Le distanze ingannano ed è facile giudicare. Erano già qui quando sono arrivato, paniere in tiro e canne in acqua, tutto ordinato, bel silenzio; ma qualcosa non mi convinceva, un senso di disagio mi pareva arrivasse fino a me.
Sul fiume ho avuto bisogno di molto tempo per riuscire ad essere attento e concentrato senza che l’attitudine della vita quotidiana prendesse il sopravvento anche qui. Sono andato a pescare spesso da solo, mi risultava più facile concentrarmi e ritrovarmi; ho dei bei ricordi ma mancava qualcosa. Le prime volte in compagnia mi sentivo a disagio; non avevo l’attrezzatura giusta, non avevo l’attitudine giusta, non prendevo abbastanza pesce…insomma mi sentivo ad una competizione. Dopo varie uscite e diverse compagnie ho capito che la competizione era solo dentro di me. Allora ho cominciato a rallentare, a portarmi poche cose e a cercare di capire cosa succedeva sul luogo di pesca.
Signori miei, che meraviglia! Tutto li fuori è vivo, in costante movimento; solo immobile posso percepirne il continuo mutare. Lo so cosa state pensando: bello lui, ci vuol spiegare che ha imparato a leggere l’acqua. Magari! Niente di tutto questo, la semplice constatazione che meno fai meglio è. Il pesce non ha un cervello come il nostro e di conseguenza non ragiona come noi; anzi non ragiona affatto. Meglio non continuare a tirare conclusioni, ma osservare costantemente cosa succede.
Alla mia destra un compagno, con un movimento morbido e deciso, porta una ferrata; i nostri sguardi si incontrano subito e il terzo della squadra se la ride. In piedi sul paniere si ingaggia una discreta lotta, la fuga in corrente mette il compagno in difficoltà.
Nel silenzio l’osservazione trasforma la sfida in una battaglia epica. Ho l’impressione di essere io con la canna in mano, le mie emozioni e il mio sentire vibrano all’unisono con il filo in tensione; dolce condivisione, per un attimo perdo la mia individualità.
Il terzo compagno è più svelto di me, poggia delicatamente in acqua il guadino e subito affiora un bellissimo barbo.
Mi rendo conto improvvisamente del disagio sull’altra sponda generato dalle nostre emozioni; le teste si abbassano, le mani frenetiche cercano qualcosa mentre si spiano a vicenda. Pare quasi che i panieri si allontanino, ma sono tutte mie fantasie.
Guardate che livrea quel barbo nostrano!
Finita la confusione tutto torna come prima, l’acqua scorre e il silenzio ritorna nella mia mente. Chissà se i miei compagni avranno notato la mia commozione? Direi di no, la bilancia ha avuto la meglio.











view post Posted: 3/5/2017, 23:13 FORZA TUSCIA!!! - Eventi, appuntamenti e comunicazioni
Ringrazio il ns webmaster Guglielmo per aver prontamente aggiornato il nostro sito
la nuova pagina informativa di LBF Tuscia è visibile ora al seguente link
www.lbfitalia.net/?p=sedi:lbf_tuscia&t=1
view post Posted: 22/4/2017, 21:41 FORZA TUSCIA!!! - Eventi, appuntamenti e comunicazioni
Buonasera a tutti
Credo in questo progetto e nelle nuove energie di Andrea, Stefano e tutto il gruppo. In bocca al lupo ragazzi!
view post Posted: 14/4/2017, 22:30 Ciao a tutti - Presentazioni
Ciao Giacomo benvenuto...c'è un bel gruppo dei nostri dalle tue parti...se vuoi ti metto in contatto...
view post Posted: 3/4/2017, 22:58 I° RADUNO LBF MOLISE - Appunti di Pesca
Esiste, esiste, altro che se esiste
e noi siamo orgogliosi di avervi visto fondare questa nuova Sezione Periferica
sapere che l'eco di ciò che cerchiamo piano piano di trasmettere è arrivato fino in Molise ci rende un po' più consapevoli che qualcosa di buono è stato fatto in tutti questi anni, nonostante tanti corvacci neri e tanta gente che non è stata in grado di apprezzare il nostro operato.
Vedo dai vostri sorrisi che state bene insieme e che vi divertite
Ringrazio Sandro per la trasferta che sono sicuro, l'avrà arricchito e motivato ancora di più
Il grazie lo dobbiamo noi a voi per averci fatto vivere questa bellissima atmosfera!
view post Posted: 20/3/2017, 14:47 UN TEMPO ERO IL SUO FIUME - Concorso Letterario LBFWords
UN TEMPO ERO IL SUO FIUME

C’era un tempo in cui mi considerava il suo fiume, il posto dove pescando aveva imparato ad attendere e a provare, a riflettere e a insistere.
Sfugge ai più ma, a ben guardare, restarsene non poche ore con una canna in mano contribuisce alla formazione del carattere quasi quanto gli studi che si intraprendono o i libri che si leggono. Pescare è frugare in un mondo “altro” e bisogna immaginare, col solo aiuto di un qualche segnalatore e di una tecnica un po’ empirica e un po’ mistica, cosa succede in quel “là dentro” al quale sei unito solo da un filo più o meno esile. Non è cosa banale, tanto che frugare “là dentro” è diventato anche il suo mestiere: valutare una caratteristica, cercare una specie chimica oppure un difetto basandosi su un qualche segnalatore e su una tecnica più o meno codificata è un po’ come fregare un cavedano che la sa lunga. Anche l’epilogo è simile: misurare o pesare o fotografare e quindi (se possibile) rimettere tutto dov’era.
E se, ad esempio, in Primo Levi leggeva: “Siamo chimici, cioè cacciatori: nostre sono “le due esperienze della vita adulta” di cui parlava Pavese, il successo e l’insuccesso, uccidere la balena bianca o sfasciare la nave”; la pesca gli suggeriva che successo e insuccesso, nella vita vera, sono inseparabili come la salita e la discesa, anzi talmente spesso il secondo è la necessaria premessa del primo che si può ragionevolmente ritenere sia meglio, per salvaguardare la nave, rilasciare la balena bianca.
Quindi, da un lato, considerava il lavoro in termini di “mestiere” per vivere e magari essere utile a se e agli altri e non di “carriera” per arricchirsi e dominarli; mentre dall’altro considerava (e considera) la pesca un puro piacere, che non può concepire né ansia né competizione ma solo il semplice dedicare tempo, sforzi e risorse a una specie di mania che ti fa partire carico di esche, attrezzature e pastura per tornare a casa più leggeri di prima, dopo aver rilasciato ogni preda tranne quelle ore trascorse a impegnarsi per nulla, pensando di nulla, parlando di nulla, quel “nulla” che sarà tale per molti, ma per altri è “qualcosa” per cui vale la pena aver freddo ai piedi, inzupparsi d’acqua o discutere su quanto dev’essere lungo un finale…
Non lo nego: mi è simpatico e ammetto che mi fa piacere, quando passa sul ponte e mi guarda come solo i pescatori guardano l’acqua; sentirlo grugnire, apparentemente rivolto a tediare coloro che lo accompagnano, i soliti anatemi sull’ignoranza e la rapacità di quella che in fondo è la sua gente, rea di avermi, una volta “seccato”, quell’altra “rovinato”, quell’altra ancora “tappato per fare quel troiaio di porto” che, in cambio di poco lavoro e ancor meno ricchezza, ha cancellato per sempre un angolo di padule e un pezzo importante dei suoi ricordi (ma questo non lo dice).
E bisognava sentirlo, dopo che quell’autunno mi girarono davvero le palle (fiume- sostantivo maschile, ergo ho le palle non vi pare?) e feci a pezzi un bel po’ del loro “troiaio”! Tuttavia alla fine della requisitoria persino sua moglie dovette ammettere che probabilmente il “tappo” c’era e che “il padule s’era ripreso quel che era suo”.
Così ogni volta che ritorna sopporto volentieri le sue ciance perché so che è con me che parla, è me che rimpiange e compatisce e nel compatirmi compatisce se stesso, la sua gioventù passata, l’affetto per la sua terra seccato e inacidito, i tanti che se ne sono andati e i troppi che in un modo o nell’altro, si sono rincoglioniti. E ogni volta si ricorda di quel sonetto del Ruspoli:
“Maremma morta, metti una sella all’ultimo cavallo
Ché voglio andare via da questa terra”

E mentalmente conta, maniacale come un congedante, quanti giorni mancano per tornarsene via.





In allegato il testo dello scritto "Un tempo ero il suo fiume" di Gino Gentili

Edited by Carlo B. - 10/4/2017, 18:57
2422 replies since 19/2/2005