Ormai non ho dubbi: a Castelfranco, nel basso Valdarno, Babbo Natale passa con qualche giorno di anticipo!
Con ogni probabilità non arriva dalla Lapponia, visto che non porta salmoni ma carpe, eppure l’allevamento da cui si rifornisce è dei più affidabili, almeno a giudicare dal numero e dalla qualità dei regali che elargisce ai pescatori.
Solo a quelli, s’intende, che sono stati bravi, cioè che non hanno abbandonato le sponde alle prime gelate notturne, scoraggiati dal drastico rarefarsi per motivi stagionali dei gattoni che hanno reso famoso questo tratto di fiume.
Anzi: per i pochissimi che credono in Babbo Natale, è proprio la scomparsa quasi totale dei gatti a rendere interessante la frequentazione invernale di questo fiume; perché, se i livelli dell’acqua lo consentono, è proprio adesso che la pesca a Castelfranco acquista varietà, e l’abbinamento roubaisienne-channel lascia spazio a tecniche diverse e a pesci che per il resto dell’anno si vedono di rado.
In questo scorcio di dicembre, io ed altri amici di LBFToscana abbiamo avuto alcune giornate di pesca davvero movimentate sul palcoscenico di Castelfranco; il report che segue ne racconta una, quella di domenica 22, che ha visto come protagoniste un'intera troupe di carpe da passerella, affiancate in qualche scena da altri pinnuti a fare da spalla. Il privilegio di assistere a cotanta esibizione è toccato a me e a Gabriele, e visto che abbiamo veramente apprezzato ci è sembrato doveroso condividere…
Così si presenta la sponda adesso, praticamente deserta; e credetemi, l'acqua è quasi bella, con una trasparenza di un buon metro, quando in piena stagione non si riesce a vedere cosa si è preso finché non si estrae il guadino dall'acqua!
Ora una carrellata di carpe, alternando per par condicio me e Gabriele (anche se ne ha prese più di me!)...
Dopo tanta ginnastica, anche Gabriele ha fame e cerca di addentare un panino...
...ma gli parte di nuovo la canna e deve arrangiarsi così!
Comunque, ne vale la pena!
A volte parte una doppietta, e ne approfittiamo per uno scatto matrimoniale (la scena, scatto a parte, si è ripetuta più volte).
La stragrande maggioranza delle carpe sono comuni, ma ogni tanto entra anche una specchi
E, quando le carpe rallentano, altri commensali gradiscono l'offerta: cavedano con breme...
...cavedano senza breme...
e perfino un carassius auratus che, data la panza, se avesse anche cuffia e baffi potrebbe davvero fare da controfigura a babbo Natale!
Ed ecco un'ultima immagine, con un tramonto che suggella una splendida giornata di pesca invernale nel nostro fiume
Noterelle tecniche: abbiamo pescato a feeder, lanciando molto lungo perché adesso le carpe stanno sulla tre quarti di fiume, nel punto in cui la profondità e la corrente sono maggiori e il fondale si mantiene più pulito. Canne ad azione power, adeguate a lanciare 50 grammi a circa 60 metri, alternando open end con l’incollato e block end con lo sfuso. Come montature, una tradizionale twisted loop per me e un’evoluzione del pater noster (lenza DePascalis) per Gabriele. Finali da 60 cm. al metro dello 0,16-0,18, ami del 16-18 e via con le danze.
Un feedering al tempo stesso semplice e tecnico, essenziale ma impegnativo per due aspetti: la necessità di non perdere precisione nel lancio lungo e la difficoltà di recuperare i pesci in quattro metri d’acqua e da una distanza ragguardevole. In questo siamo stati aiutati dalla splendida forma delle carpe di Castelfranco, pesci dalla bocca integra, che durante il resto dell’annata lasciano coscienziosamente la precedenza ai channel, entrando assai di rado nelle nasse degli agonisti o degli altri occasionali pescatori. La stessa cosa vale per i carassi, i cavedani, le breme e gli ibridi, che però sono molto più docili delle carpe.
E i gatti? (Castel)francamente non ne abbiamo sentito la mancanza, anche se, nelle uscite precedenti, quei pochissimi che sono comparsi passavano sempre il chilo.
Insomma, l’Arno pisano in questa stagione è veramente un altro fiume. Aspettiamo la prossima uscita (incrociando le dita perché le condizioni non cambino) per vedere se lo spirito natalizio si protrarrà, almeno fino a Befana... e oltre!