CARPODROMI & FLAT-METHOD
Questi bacini artificiali ,dediti alla pesca con tecniche a roubasienne, fissa con elastico e ledgering ospitano prevalentemente carpe di taglie intorno ai 2/3 kg, con pochi esemplari che difficilmente superano i 5/6 kg.
Pochi accorgimenti e un’attrezzatura base possono regalarci giornate veramente soddisfacenti; vedremo in dettaglio come e cosa ci serve per affrontare questi spot nel giusto modo.
Ovviamente la tecnica che utilizzeremo è quella a ledgering ,in questo caso con il flat method.
La canna ideale è una 12’/13’ MH con tip da 2/3 once giusto per gustarci le sfuriate delle nostre amiche pinnute.
mulinello taglia 4000 con dello 0,22/0,25 in bobina .In ogni caso è buona norma chiedere al gestore del laghetto informazioni sulla taglia delle carpe presenti onde evitare un approccio con attrezzature sottodimensionate .
Come montatura utilizziamo un flat method da 45 g. caricato a pellet , terminale hair-rig di 10 cm dello 0,20 innescato a mais ed amo ad occhiello del n°10/12 (anche se consentito utilizzateli senza ardiglione) .
Ora in dettaglio vedremo come preparare il tutto per la nostra sessione di pesca:
1_Bagnatura del pellet
2_realizzazione dell’hair-rig con nodo-non-nodo (Knotless Knot)
3_montatura flat-method
4_esca ed innesco
5_azione di pesca
In molti carpodromi il regolamento vieta l’utilizzo di pastura e sfarinati permettendo invece l’uso del pellet ;per utilizzarlo correttamente va bagnato in modo che rimanga sul nostro flat.
Non esiste una regola universale per bagnarlo correttamente in quanto i tempi e le modalità variano dalla misura e soprattutto dalla marca del prodotto; in linea di massima si procede come segue :
utilizzeremo una confezione da 1 kg di pellet da 4 mm all’Halibut (Dynamite baits) che verseremo in un contenitore abbastanza ampio da spargerlo creando uno spessore di un paio di centimetri.
Versiamo acqua fino a coprire leggermente il pellet.
Lasciamo riposare per 15 minuti e poi scoliamo l’acqua che non è stata assorbita ;dopo averlo rimescolato copriamolo con un coperchio o in alternativa lo mettiamo in un sacchetto di plastica ,chiudiamo e lasciamo riposare per circa 45 minuti ; in questo lasso di tempo ,senza eccedere , vaporizziamolo e rimescoliamolo un paio di volte,gli consentiamo così di gonfiarsi correttamente assorbendo tutta l’umidità necessaria fino in profondità.
Il pellt è pronto all’uso.
Sui modi e la meccanica di nutrirsi delle carpe si sono spesi fiumi di parole e pertanto non entro nello specifico. A noi interessa sapere che la carpa prima d’ingerire il cibo lo "assaggia"(non dobbiamo cercare qualcosa di cui si nutre ma di qualcosa che la induce ad assaggiare!!!!) aspirandolo e poi espellendolo con forza; questo suo modo di alimentarsi fa si che il terminale migliore da utilizzare per “pungerle”sia l’hair-rig.
Realizzarlo è molto semplice:
HAIR-RIG & Knotless Knot
Prendiamo lo spezzone di filo che ci servirà come terminale,in questo caso uno 0,20 ed ad una estremità costruiamo una semplice asola( rig). Utilizzando un amo ad occhiello teniamo la curva dell’amo rivolta verso il basso e facciamo passare la parte senza asola nell’occhiello dall’alto verso il basso.
Calcoliamo in base alle dimensioni dell’esca che vogliamo utilizzare la lunghezza del capello (hair),mediamente 1,5/2 cm dalla curva dell’amo, e tenendo sia il capello che l’amo pratichiamo una sequenza di 8/10 spire sul gambo dello stesso in direzione della curva.
Torniamo indietro di massimo due spire e sempre dall’alto verso il basso( se facessimo il contrario,ovvero dal basso verso l’alto il nodo non verrebbe) ripassiamo nell’occhiello.
Tiriamo e il nostro hai-rig con Knotless Knot è terminato.
Ecco il nostro terminale che utilizziamo; aggiungiamo un tubicino in silicone in modo che tenga il nostro capello in linea con il gambo dell'amo.
E’ ora di preparare il flat method; nel nostro caso in-line.
Infiliamo un gommino di stop a chicco di riso sulla lenza madre(azione Bolt ) e dopo aver tolto la Quick Change Connector facciamo passare il filo nel flat e una volta uscito pratichiamo un asola con un nodo ad otto.
PREPARAZIONE ASOLA CON NODO AD OTTO (nodo Savoia)
Si prende il filo e lo si doppia
si gira due volte sul proprio asse
si passa il capo dell’asola all’interno dell’anello che si è venuto a formare
ecco come si presenta prima di stringere e formare il nodo
lubrificare il nodo (con la saliva va benissimo) , stringere e tagliare l’eccedenza.
Asola terminata con nodo ad otto.
Ritorniamo alla nostra montatura:
Spostiamo da un lato il gommino che copre la QCC fino a scoprire la scanalatura d’inserimento;agganciamo l’asola ottenuta nella QCC e facciamo scorrere il gommino fino a scoprire l’aggancio opposto. Stessa operazione per il terminale che sarà di lunghezza variabile dai 10 ai 15 cm massimo!
Facciamo slittare il gommino nella posizione corretta bloccando entrambe le asole;la montatura è terminata.
Come esca utilizzeremo del mais: sottovalutato a favore di altre esche risulta ancora imbattibile nei carpodromi e sovente da risultati migliori di boiles e pellet da innesco; unico punto a sfavore è la non selettività della taglia delle nostre carpe.
Per innescarlo correttamente utilizzeremo un ago fine da innesco e degli stopperini per bloccarlo sul rig del capello . Selezioniamo 2 o 3 chicchi di mais belli consistenti e li infilziamo sull’ago, agganciamo il rig all'ago ,sfiliamo l’esca facendola scorrere sul capello e inserendo lo stopper nel rig blocchiamo l'esca. L’innesco è completato.
Non ci resta che posizionare l’esca nello stampino, possibilmente al centro con il filo che esce dalla scanalatura inferiore( serve a non pizzicare il terminale)
versiamo del pellet e ci comprimiamo sopra il flat-method ; ecco cosa otteniamo
Il nostro flat method è pronto per entrare in pesca!
Il consiglio in questa tecnica è di lanciare il flat il più possibile sempre nella stessa posizione permettendoci così di mantenere una piccola zona sempre pasturata col nostro pellet;le carpe non sono stanziali e tendono a girare per trovare cibo.E’ fondamentale creare e mantenere una zona ben precisa di pasturazione coi nostri lanci ,sempre precisi nello stesso punto. Una volta trovato il nostro” letto” di pastura difficilmente le nostre amiche si allontaneranno.
Quando la carpa assaggia il nostro mais sentitasi punta si allontana a spron battuto auto allamandosi. Il vettino si piega; non ferriamo con violenza bensì limitiamoci a sollevare la canna e a prendere contatto col pesce dando qualche giro di manovella. Il pesce è già allamato e qualsiasi azione brusca nella ferrata non farà altro che arrecare inutili danni all’apparato buccale e allargare il punto d’entrata dell’amo rischiando così di perdere la preda. Guadinata e slamata su un apposito materassino la nostra cattura è pronta per la foto di rito, vicino a terra , nella massima sicurezza……… e per l’immediato rilascio.
Buon divertimento.